Disegni e stampe

La biblioteca conserva un patrimonio – particolarmente rilevante per quanto riguarda la scuola senese – di circa 10.000 disegni e 28.000 stampe, oltre a una collezione di manifesti pubblicitari e a un fondo di fotografie, lastre fotografiche, cartoline.

Questo nucleo confluirà prossimamente nel Gabinetto disegni e stampe, ospitato nei locali del primo piano, in prossimità del quale troveranno luogo anche la fototeca e la biblioteca di consultazione specializzata in storia dell’arte.

La raccolta Ciaccheri

La formazione e lo sviluppo delle collezioni grafiche si devono in gran parte alla passione antiquaria di Giuseppe Ciaccheri (1724-1804) che affiancò all’interesse per i libri quello per le opere d’arte, soprattutto stampe e disegni, collezionati personalmente a partire dalla metà del XVIII secolo e in seguito acquisiti anche per l’istituzione (come avvenne nel 1774 per le stampe di Fedro Bandini).

La raccolta comprende taccuini e album perlopiù miscellanei, oltre a fogli modernamente montati in passe-partout per ragioni di ordine conservativo.

Nell’intento di documentare il percorso della scuola figurativa locale, il taglio e le scelte collezionistiche dell’abate si erano orientati principalmente verso la ricerca di esemplari di artisti operanti a Siena: Francesco di Giorgio Martini, Giuliano da Sangallo, Domenico Beccafumi, il Sodoma, Baldassarre Peruzzi, Alessandro Casolani, Francesco Vanni, Rutilio Manetti, Bernardino Mei, i Mazzuoli, i Nasini, sono soltanto alcuni fra gli autori dei disegni oggi custoditi. Analogo indirizzo aveva seguito la raccolta di stampe che documenta l’opera di questi stessi maestri attraverso l’attività dei principali incisori e stampatori senesi, come i Florimi, Orazio Brunetti, Bernardino Capitelli e molti altri. Uno spazio significativo trovano comunque anche documenti grafici delle altre scuole italiane e di quelle “oltremontane”, fra i cui massimi esponenti spicca il nome di Albrecht Dürer.

Il fondo Gori Pannilini

Il corpus delle incisioni si arricchì notevolmente nel 1877 con il lascito di Augusto Gori Pannilini (1822-1877) che donò la raccolta di famiglia, una delle più importanti della città, formatasi già alla metà del Settecento. La collezione, composta di 2.708 stampe sciolte e 60 in volume, comprende pochi esemplari senesi, mentre privilegia le altre scuole italiane e straniere, andando dunque perfettamente a integrare il vasto nucleo ciaccheriano. La raccolta, già esposta a partire dal 1880 in un’apposita Galleria delle Stampe, comprende opere, tra gli altri, di Marcantonio Raimondi, Beatricetto, Marco Dente, Stefano Della Bella, Jacques Callot, i Sadeler, Villamena, Antonio Tempesta.

La collezione Porri

Nel 1885, in seguito a legato testamentario, pervenne in biblioteca la collezione di Giuseppe Porri (1798-1885) composta oltre che di autografi, disegni, medaglie, monete, sigilli, volumi manoscritti e a stampa, di numerose incisioni di vario soggetto, formato e scuole, riunite in 52 volumi miscellanei, 47 volumi di ritratti e 17 cartelle di stampe sciolte.

Altre donazioni e acquisti

Altre donazioni e acquisti, sia pure di minore consistenza, accrebbero nel corso dell’Ottocento i fondi già esistenti: nel 1845 vennero donati i disegni dell’architetto senese Agostino Fantastici e nel 1862 le vedute del territorio senese di Ettore Romagnoli.

Al Novecento risalgono le donazioni delle raccolte di stampe di Pietro Stromboli e di Pèleo Bacci, di un significativo fondo di lastre e stampe fotografiche, e dei manifesti appartenuti a Fabio Bargagli Petrucci (1875-1939). Quest’ultima collezione, acquisita nel 1935, comprende circa 140 esemplari di fine Ottocento e primo Novecento realizzati da maestri della nascente grafica pubblicitaria come Mataloni, Dudovich, Hohenstein, Metlicovitz, Cambellotti, Carpanetto.

Recentemente è stato recuperato anche il materiale grafico, perlopiù proveniente dalle raccolte della biblioteca, che era andato a costituire negli anni trenta del XX secolo la sezione del Museo civico dedicata all’iconografia e alla topografia senese, in seguito smantellata.

La catalogazione

A partire dal 2000 la biblioteca ha avviato una campagna di catalogazione che ha portato anche alla digitalizzazione di un congruo numero di disegni e stampe. Per l’elaborazione delle schede si è ricorsi a un tipo di standard descrittivo dotato delle caratteristiche di un documento bibliografico antico.

La catalogazione è tuttora in corso. Per consultare il catalogo clicca qui.

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